La carriera in moto
Una lunga serie di moto, corse ed emozioni che Mario ha potuto condividere con i grandi campioni di un tempo
A 17 anni accompagna in “esclusiva” il suo amico Alessandro Ricca di Alba, pluricampione italiano nelle corse di velocità in salita, in uno degli ultimi circuiti cittadini a Sanremo dove corre nella classe 350 cc con Yamaha.
Mario ha l’onore di “scaldare” la moto di Alessandro prima delle prove ufficiali e della partenza, respirando a pieni polmoni “il profumo” dell’olio di ricino che si trasforma in adrenalina pura nelle vene.
Alessandro si classifica con grande maestria al 6° posto consapevole di aver condiviso la pista con il più titolato campione del mondo Giacomo Agostini.
Iniziano le prime gare
Mario continua imperterrito per la sua strada e a 18 anni partecipa con un KTM 125 al campionato piemontese di regolarità; ma la sua passione è la velocità.
L’ostacolo che esisteva all’epoca era che per partecipare ai campionati italiani di velocità occorreva avere la maggiore età che allora era di 21 anni.
Con uno stratagemma Mario porta il padre da un notaio e riesce finalmente ad ottenere la firma per l’autorizzazione anticipata.
Con il suo tacito appoggio a soli 19 anni si iscrive al suo 1° Campionato Italiano di velocità Juniores dove corre con un’Aletta Harley Davidson 125 comprata a Varese dopo aver visto e valutato un annuncio sulla nota rivista “Motociclismo”.
Contemporaneamente si allena su strada con un Ducati Desmo 250 “preparato”.
Il circuito di Monza
Arriva per la prima volta a Monza armato solo di tanta passione e della propria motocicletta trasportata sul FIAT 1100 familiare prestatogli dal padre.
Il 18 Maggio 1973 Roger realizza il suo primo 5° posto nell’Autodromo tra i più prestigiosi del mondo.
Il 20 Maggio sulla stessa pista si sarebbe disputato il Campionato Mondiale di velocità con presenti i migliori nomi del motociclismo internazionale a cui Mario riesce a strappare un autografo che tutt’oggi conserva gelosamente.
Nello stesso anno partecipa a molte altre corse di velocità sia su pista che in salita ottenendo sempre ottimi piazzamenti.
Il servizio di leva e il ritorno in sella
Arrivano i 20 anni e Mario deve assolvere obbligatoriamente al servizio di leva per ben 15 mesi e si vede costretto a vendere le sue due moto conservando unicamente la sua grande passione.
Al congedo un solo pensiero, riacquistare la moto. Mario riesce ad aggiudicarsi la prestigiosa Suzuki Titan 500 con cui l’amico Alessandro Ricca gareggiava nei campionati italiani seniores e nello stesso tempo si allena su strada con il famoso Kawasaky Mach III 500.
Il Campionato Italiano in 500
Partecipa a 21 anni al Campionato Italiano nella classe 500 cc juniores a zona unica.
Correva l’anno 1975, Circuito del Mugello, presenti 173 iscritti e Mario è l’unico partecipante dalla provincia di Cuneo. Si qualifica nelle prove e anche se la moto non è al massimo delle prestazioni, si classifica al 17° posto.
La messa a punto del motore è indispensabile e Mario affida la sua moto alla cura dei fratelli Ollearo di Torino, pluricampioni italiani con sidecar. Una revisione impeccabile rende il motore della Suzuki Titan 500 un orologio svizzero.
A Misano Adriatico la moto è perfetta e gli ottimi tempi stabiliti nelle prove ne sono la conferma.
Purtroppo, alla curva della quercia, la pedana sinistra si “pianta” sull’asfalto e finisce la carriera agonistica di Mario, senza danni fisici ma con la moto semidistrutta.
Da pilota a centauro della strada
Con gli ultimi risparmi rimette a nuovo la sua moto, ma senza sponsor e con una meccanica sorpassata dall’avvento dei nuovi Suzuki Gamma 500 con 4 cilindri raffreddati ad acqua, è impensabile rimettersi in gioco.
Mario afferma: “Mi è rimasto il piacere e la soddisfazione nell’aver capito le mie potenzialità”.
Un nuovo capitolo si apre con un Laverda 750 SFC stradale, presa in permuta del Suzuki da corsa per continuare a scorrazzare sulle panoramiche strade nelle Langhe con Mariangela, che sposa l’anno successivo iniziando contemporaneamente una nuova avventura lavorativa come gioielliere.
Un salto indietro nella storia di Mario
Era il tempo delle scuole medie e più che agli studi era interessato all’attenta lettura delle riviste di moto e al disegno delle stesse, in particolare della MV Agusta 350 cc di Giacomo Agostini e del suo casco AGV.
A corredo di ogni disegno un’unica sola firma: